Oristano, Giorno della Memoria: proiezione del film Il rosa nudo

La Nuova Sardegna

Per la Giornata della Memoria il Comune affida alla partigiana Giuseppina Brizzi Sanna Bernieri il compito di ricordare le persecuzioni naziste, l’olocausto e l’infamia delle leggi razziali. L’iniziativa è dell’assessorato alla Cultura e della Commissione per l’equità tra i generi e le pari opportunità che per oggi, in occasione del Giorno della Memoria, ha organizzato un doppio appuntamento che avrà per protagonista la staffetta partigiana della Resistenza a Carrara, consigliere comunale a Oristano a metà degli anni ’50 e da tempo impegnata come testimone nelle scuole per raccontare l’esperienza partigiana e di liberazione durante la seconda guerra mondiale. Alle 11 incontrerà gli studenti oristanesi nella sala consiliare di Palazzo degli Scolopi. All’Hospitalis Sancti Antoni la mattinata è riservata alle scuole superiori con un confronto tra gli studenti e Giovanni Coda regista del film “Il Rosa Nudo”, curato da Simone Cireddu.

Alle 17 ci sarà invece la commemorazione ufficiale con le autorità e i cittadini e alle 18, nell’auditorium dell’Hospitalis la proiezione con ingresso gratuito ancora del film di Giovanni Coda. Il rosa nudo narra la vicenda biografica di Pierre Seel torturato dai nazisti con l’accusa di omosessualità e dà voce alle testimonianze di altre vittime della persecuzione contro gli omosessuali e degli esperimenti dei medici hitleriani. Alla proiezione seguirà un dibattito. Il Giorno della Memoria che cade il 27 gennaio data in cui nel 1945 le truppe sovietiche liberarono il campo di sterminio di Auschwitz, commmemora le vittime del nazismo, dell’Olocausto e coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. Oristano ha scelto Pina Brizzi per simboleggiare questo giorno. Nata a Carrara nel 1926 da una famiglia antifascista: sfollata sulle Alpi Apuane entra in contatto con i partigiani coi quali collaborerà sino alla fine della guerra. Nel 1949 diventa responsabile della Federazione donne comuniste per la Sardegna. Lavora a Sassari, partecipa all’occupazione delle terre, viene arrestata. Nel 1956 è eletta nel consiglio comunale di Oristano come capogruppo del PCI. Dal 1959 al 1968 vive in Germania e lavora a Radio Berlino Internazionale. In seguito dirige la Federazione degli Emigrati sardi e svolge attività sindacale. Ora è impegnata come testimone nelle scuole per raccontare l’esperienza di staffetta partigiana e la sua eclettica biografia. “Il rosa nudo” è un film del 2013 inserito all’interno del VII Queer Lion Award alla Mostra Cinematografica di Venezia, 2013.

Fonte: La Nuova Sardegna