7° Queer Lion Award, “Philomena” entra in gara

Philomena
PHILOMENA di Stephen Frears (Uk, Usa, France, 98')

Il film è tratto dal libro di Martin Sixsmith intitolato ‘The Lost Child of Philomena Lee: A Mother, Her Son and A 50 Year Search’. La storia, realmente accaduta, vede protagonista una donna rimasta incinta nell’Irlanda degli anni ’50. Philomena partorisce in una casa famiglia per ragazze madri, dopo tre anni il figlio viene dato in adozione ad una famiglia americana, la madre al contempo è costretta a firmare una dichiarazione in cui si impegna a non incrociare in futuro il destino del figlio.

In seguito la Lee si trasferisce in Inghilterra e nel 2004, dopo aver conosciuto lo stesso Sixsmith, si mette alla ricerca del figlio. “Giunta in America scopre l’identità di Anthony Lee, diventato Michael Hess, ma anche la tragica definitiva verità: l’uomo è morto nell’agosto del 1995, a 43 anni. Ma chi era questo sconosciuto che la vera madre per decenni ha continuato ad amare, a sognare?

Il vero viaggio alla ricerca di una intera vita comincia adesso: Mike era bello, intelligente, era diventato un grande avvocato, uomo di punta del partito repubblicano con Reagan e poi con Bush Senior: era anche gay, costretto, dall’omofobia del suo partito ad una doppia vita. Quando con imbarazzo, quella che fu la sua più cara amica rivela all’innocente Philomena che lui era omosessuale, lei non si scompone «l’ho sempre saputo, era un bambino così sensibile».

È dall’ultimo compagno di Mike, Pete Nilsson, che viene a sapere che anche suo figlio non l’aveva mai dimenticata, e che per ben due volte, già ammalato di Aids, era tornato in Irlanda per avere sue notizie al convento, ottenendo solo, pagando, di poter essere sepolto tra le piccole tombe dei tanti bambini e delle giovanissime madri morti lì”

Fonte: La Repubblica, articolo di Natalia Aspesi