La carriera di Sébastien Lifshitz rappresenta un unicum nel panorama del cinema autoriale e della cultura queer.
Dall’esplorazione degli istinti e della ricerca del piacere di Les corps ouverts, alla dimensione romantica del coming out adolescenziale di Presque rien, dal ritratto forte ed indipendente di una donna transessuale in Wild Side, alla rivisitazione dei topoi del cinema francese di Plein sud.
Dai preziosi e sensibili ritratti di Les invisibles, alla memoria politica che diventa strumento per esorcizzare la morte ne Les vies de Thérèse, al travolgente e delicato racconto della disforia di genere in Petite fille.
Con la stessa efficacia e maestria Lifshitz affronta il racconto di fiction, il linguaggio televisivo, l’immediatezza del documentario, passando senza soluzione di continuità dal corto al medio al lungometraggio.
Il suo percorso da regista e sceneggiatore è impreziosito da un’accoglienza critica entusiasta e da numerosi riconoscimenti internazionali a Cannes, Berlino e Locarno, solo per citarne alcuni.
Lifshitz ha saputo raccontare l’universo LGBTQ attraverso lo sguardo personale di un cineasta che, evitando le trappole della spettacolarizzazione e senza dimenticare mai la dimensione politica del racconto, tratteggia in maniera sublime vividi ritratti che stupiscono per autenticità, sguardo morale e pudore, in opere che trascendono il loro stesso formato, diventando “molto più che semplici opere di finzione” e “molto più che solo documentari”.
Per queste ragioni siamo orgogliosi di attribuire il Queer Lion Award alla Carriera a Sébastien Lifshitz.